LECTIO CONDIVISA PER DOMENICA 3 LUGLIO 2016

XIV domenica del tempo ordinario


+Dal Vangelo secondo Lc 10,1-9

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio".


L'evangelista Luca colloca la missione dei settantadue discepoli nella cornice del viaggio di Gesù verso Gerusalemme, che prefigura in trasparenza il cammino della Chiesa e la vita del cristiano nel mondo. Gesù li invia dopo aver chiarito - nel brano precedente -  le esigenze della sequela, a dire che ogni discepolo è inviato lungo la salita a Gerusalemme, ossia quando c'è la disponibilità a seguire il cammino del Maestro.

Gli inviati sono settantadue, tanti quanti il numero delle genti abitanti la terra secondo la tavola delle nazioni di Genesi 10. Con questo l'evangelista Luca vuole indicare che l'annuncio del Regno è destinato a tutti gli uomini e che il Vangelo è fermento di quell'unità tra i popoli sognata da Dio.

La missione è espressa da Gesù con un duplice imperativo: «Pregate... Andate...». Di fronte alla messe pronta per la mietitura, la missione chiede anzitutto di pregare il Signore perché «tiri fuori» (letteralmente) dalle proprie paure e false sicurezze operai che si appassionino della messe, che sappiano avere uno sguardo nuovo per l'umanità che è vista come un campo traboccante di un'abbondanza di frutti. E Gesù manda discepoli, non per lamentarsi, ma per portare un lieto annuncio: «è vicino a voi il regno di Dio»...si, ad annunciare con gioia che Dio è vicino, vicino a te, alla tua casa, che sempre e ovunque è il momento per lasciarti incontrare dall'amore di Dio! Operai del bello, mietitori del buono, mandati disarmati, perché ciò che importa non sono i mezzi, decisive non sono le cose. I messaggeri vengono portando un pezzetto di Dio in sé. Per questo non hanno bisogno di cose, non hanno nulla da dimostrare, ma portano la speranza che abita nel loro cuore...come non ha nulla da dimostrare una donna incinta: ha un bambino in sé...e questo basta!

«Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi...». Si, la missione s'incontro anche con il mistero del male, ci sono i lupi, ma c'é la certezza che non vinceranno, perché l'opposizione al male non è attraverso un "di più" di forza, ma un "di più" di bontà, che non è solo risposta al male, ma anche risposta al nonsenso della vita. E questo portare la pace e prendersi cura dei fratelli, è il regno di Dio che si approssima all'uomo. Il Vangelo termina con i discepoli che tornano a Gesù, che è principio e termine della missione, pieni di gioia; una gioia e una speranza che non vanno riposte nella riuscita della missione, ma nella comunione di vita con il Signore, nella certezza che «i nostri nomi sono scritti nei cieli».


Lectio

 Osservo e sottolineo gli elementi le parole che mi appaiono più dense di significato, i personaggi, i movimenti, i luoghi, i titoli dati a Gesù… Ne colgo il significato o le difficoltà per  noi.

Condivido ciò che ho sottolineato:

li inviò a due a due  davanti a sé in ogni città e luogo

Pregate... Andate... e dite loro: E' vicino a voi il regno di Dio.

rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli


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  • #1

    Mirko (giovedì, 30 giugno 2016 23:27)

    La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

  • #2

    Anacleto (lunedì, 04 luglio 2016 18:42)

    È vicino a voi il regno di Dio

Meditatio

Riprendo il testo e cerco di cogliere quale parola il Signore dice a me, al mio cammino di fede, al cammino della Chiesa oggi.

 

Condivido come questo testo nutre o interroga la mia fede:

Mi fa riflettere molto questo Vangelo, perché scuote dentro la chiamata che Gesù fa a ciascuno di noi battezzati, alla Chiesa tutta, alla missione, intrinseca alla nostra sequela. Una chiamata che anzitutto chiede di aprire gli occhi per riconoscere il bello, la meraviglia che sta nel nostro mondo, quello che ogni giorno viviamo e abitiamo, in ogni fratello e sorella che incontriamo nella vita quotidiana...anche in quello che ci pare essere più distante da noi! Mi chiedo se ne sono davvero capace...

Siamo portatori di una gioia che vive dentro noi, una gioia che chiede di essere alimentata anzitutto dal nostro stare con Gesù, dal nostro lasciarci raggiungere e conformare dal Suo amore, un amore che non può rimanere chiuso nel nostro cuore, ma che ci spinge fuori, verso ogni fratello perché possa essere raggiunto dalla certezza della vicinanza e della cura di Dio! Ma io lascio che il Suo amore mi faccia creatura nuova? Vive in me quella speranza data dalla certezza dell'essere nell'Amore di Dio? mi faccio portatore di questa gioia nella mia vita quotidiana?


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  • #1

    Mirko (giovedì, 30 giugno 2016 23:35)

    Oggi, insolitamente dopo aver attraversato periodi vocazionalmente fertili, come allora, sono pochi coloro che scelgono per la missione di annunciatori..... Il messaggio evangelico è arrivato comunque fino a noi e continuerà fino alla glorificazione della potenza di Dio. Lui ci chiede aiuto per aiutare noi a credere in lui... Ma non dimentichiamoci che non siamo noi semplici uomini gli artefici della gloria della Chiesa!!

  • #2

    Anacleto (lunedì, 04 luglio 2016 18:45)

    sembra una traduzione dell'essere Chiesa in uscita: annunciare e realizzare il regno di Dio tra gli uomini, gli ultimi, i malati, ... Gesù non manda dei singoli, ma manda due a due: un segnale per uno stile da riscoprire nella Associazione?

Oratio

Comincio a rispondere alla Parola che il Signore mi ha rivolto.

 

 

Condivido una o due espressioni della mia preghiera:

Mio Signore, apri i miei occhi perché riconoscano le meraviglie del tuo amore

che sempre sono all'opera, in me, nei fratelli che mi poni accanto, nelle situazioni di vita

nelle quali mi chiedi e mi doni di essere segno e testimonianza della tua presenza.

Fa che io possa camminare nella vita sorretta dalla gioiosa speranza 

che i nostri nomi sono scritti nei cieli

e che l'amore vince sulla morte e sul male!

 


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  • #1

    Mirko (giovedì, 30 giugno 2016)

    Donaci o Signore il coraggio di rispondere, la forza di accettare e portare avanti la tua chiamata al servizio del Regno dei cieli, cercando la tua gloria e non la nostra!! Da che siamo sempre umili!!

  • #2

    Anacleto (lunedì, 04 luglio 2016 18:51)

    Aiutaci Signore davvero a assumere questo stile dell'essere discepoli missionari, aiutaci a superare le paure dell'essere agnelli in mezzo ai lupi... Aiutaci a restare in Te, per poter annunciare e realizzare nelle nostre piccole vite il tuo Regno