Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
La Quarta domenica di Avvento è il trampolino che ci fa spiccare il volo verso il Natale ormai prossimo. La Chiesa, per aiutarci a caricare la spinta, ci propone l’incontro con Giuseppe di
Nàzaret.
L’identikit di san Giuseppe, così come scaturisce da questo brano, diventa un modello per noi, che ci apprestiamo ad accogliere il verbo di Dio che si è fatto uomo.
Giuseppe viene definito da Matteo “uomo giusto”, ma in cosa si manifesta la sua giustizia?
Innanzitutto, perché cerca la volontà di Dio all’interno della sua vicenda personale, al di là di una legge che – se applicata meccanicamente – avrebbe comportato la lapidazione di Maria.
In questo, affiora un’altra qualità fondamentale dello sposo di Maria:
l’umiltà. Giuseppe, infatti, comprende che Dio ha importanti progetti su Maria, e che lui è chiamato a fare la sua parte. La generazione di una persona, nella Bibbia, passa attraverso la
successione di tre verbi: concepire, partorire, imporre il nome. Se i primi due verbi riguardano più direttamente la madre, dare il nome spetta al padre. Imponendo al bambino il nome, infatti, il
padre lo riconosce come suo figlio e lo inserisce nella famiglia e nella sua storia. Nel nostro caso, inserendolo nella linea della discendenza di Davide, egli avrebbe reso Gesù membro della
famiglia dalla quale – secondo la promessa di Dio – sarebbe venuto il Messia.
Giuseppe è anche capace di fare discernimento, aprendosi alla novità di Dio che opera nella vita sua e in quella di Maria. Lo fa sforzandosi di leggere la situazione concreta alla luce del
progetto di Dio, ma anche interpretando il linguaggio dei sogni, che nella Scrittura diventano luoghi della misteriosa manifestazione del Signore.
Giuseppe non esita a prendere la decisione migliore, con una scelta fatta in piena libertà: tale libertà è sottolineata dal fatto che un sogno non può avere lo stesso carattere cogente di una
apparizione.Giuseppe è, quindi, anche un modello di obbedienza al progetto di Dio.
Infine, lo sposo di Maria è un campione di fedeltà: una volta compresa la volontà di Dio sulla sua vita e il progetto a lui affidato, Giuseppe lo abbraccia totalmente e fino in fondo, senza mai
cedere nelle difficoltà o venire meno nella fatica.
Dall’identikit appena tracciato, emerge una persona che unisce in sé una grande maturità umana e un’altrettanto grande fede.
Il Natale ormai alle porte, nel mistero del Verbo che nasce – vero Dio e vero uomo – ci chiede, come san Giuseppe, di sviluppare al massimo la nostra umanità e di riconoscere nella fede Dio che
si manifesta nel Bimbo di Betlemme: saremo allora pronti a scommettere, fino in fondo, la nostra vita nella realizzazione del progetto di amore che Dio ha sul mondo e che passa, allo stesso
tempo, per la vita di ciascuno di noi.
Osservo e sottolineo gli elementi le parole che mi appaiono più dense di significato, i personaggi, i movimenti, i luoghi, i titoli dati a Gesù… Ne colgo il significato o le difficoltà per noi.
non temere di prendere con te Maria
...quanto è umana la figura di Giuseppe, che dubita, teme, va sostenuto..., ma non si ferma a praticare la legge, va oltre.. guarda oltre... si affida...
Accetta di essere papà adottivo, quel figlio a cui deve dare il nome, non è opera sua... viene da Altro
Riprendo il testo e cerco di cogliere quale parola il Signore dice a me, al mio cammino di fede, al cammino della Chiesa oggi.
Sento sento Giuseppe il più vicino in umanità di tutti, quello più vicino alla nostra vita adulta, così frammentata, piena di preoccupazioni, ma nello stesso tempo vita attraversata dal Dio con noi. Una vita dove occorre davvero discernere come agire, affidandosi a niente di concreto se non un sogno. Essere capace di accogliere e di vivere il dubbio e il timore affidandosi... è un grande messaggio per me oggi!
carmine (domenica, 18 dicembre 2016)
A volte è proprio così! Quando stai vivendo un momento dove fai fatica a capire, improvvisamente un angelo ti riapre gli occhi e la nebbia si dirada
Mirko (sabato, 17 dicembre 2016 01:09)
Il brano cardine del nostro essere cristiani. O ci credi o non ci credi. Dopo piu di 2000 anni possiamo dire con certezza che l'esempio e la testimonianza di tanti martiri e santi realizza le parole di Gesù << " beati coloro che pur non avendo visto crederanno" >>.
Comincio a rispondere alla Parola che il Signore mi ha rivolto.
Aiutaci Signore ad accogliere l'inatteso nella nostra vita, con umiltà, con fede. Aiutaci a credere veramente che non c'è niente da temere: tu sei il Dio con noi.
Carmine (domenica, 18 dicembre 2016 00:19)
Signore, non stancarti mai di mandare i tuoi angeli a sostenerci... ad aiutarci a superare i dubbi e le paure che ci allontanano da Te
Mirko (sabato, 17 dicembre 2016 01:10)
Per tutti i sofferenti nel corpo e nello spirito. Ti preghiamo
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carmine (domenica, 18 dicembre 2016 00:13)
gli apparve in sogno un angelo del Signore
Mirko (sabato, 17 dicembre 2016 01:04)
gli apparve in sogno un angelo del Signore